Lettori fissi

domenica 24 giugno 2012

Bice l'ammiratrice racconta Lanapesta



Avete mai visto e toccato con mano piccole – grandi magie in cartapesta che si insinuano dentro meandri di uncinetto?
Io sì. E benedico quel santo giorno in cui, anziché navigare con la mia canoa monoposto nel mar Mediterraneo, restai a casa per un brutto mal di schiena e navigai in quello di internet.
Nel caos di notizie politiche, forum pieni di domande e risposte inutili, oggetti artistici di dubbio, cattivo e buon gusto e pubblicità di compagnie telefoniche che promettevano altre navigazioni gratis, mi imbattei in “Lanapesta”, Borse Monili dell’attrice Marina Suma e un emerita sconosciuta di nome Simonetta Russotto.
Mi parve di vedere giochi d’artificio senza sentirne il rumore e spinta da una fortissima curiosità che non mi faceva stare più nella pelle contattai le artefici di queste nuove meravigliose stramberie per chiedere ulteriori lumi.
Domandai innanzitutto: posso averne una? Una qualsiasi! Saltando la fatidica e spesso invadente domanda che non ti fa guardare oltre il naso e che recita così: come sono fatte?
Mi venne risposto di sì, che le potevo guardare da vicino ed eventualmente sceglierne una.
Così mi recai festosa e croccante come un cono algida degli anni Settanta all’appuntamento e guardando tutto quel bendidio la prima cosa che mi venne da fare fu chiedere il permesso di ficcare il naso dentro una delle borse. Sentii odore di spago e seta dall’oriente, persino quello dell’acqua di mare, mentre tenevo gli occhi chiusi. Quando li riaprii vidi nuovamente i giochi d’artificio che mi piacevano tanto quando portavo ancora i calzettoni bianchi e le scarpette blu da scolaretta un po’ viziata, e invece erano tempeste di cartapesta, coloratissime, croccanti come me in quel momento, e mi parvero più preziose di certi diamanti, rubini, oro e smeraldi venduti su questa Terra (chissà mai perché) un occhio della testa.
Questi magici giochi d’arte a tinte forti spaziavano dal turchese mare di un’ isola desertica, all’arancio di un tramonto settembrino, dal violetto di certe nubi al mattino, al verde di prati mai calpestati e silenziosi, constatai di persona che erano incastrati quasi in maniera naturale dentro e fuori parti costruite all’uncinetto. Parti che presentavano forme irregolari, tridimensionali e  a volte bislacche al punto tale che mi sembrò di trovarmi sulle montagne russe. Me ne innamorai.
Sono una collezionista di bellezza esclamai dopo il mio sali-scendi e ho trovato finalmente la mia isola, non voglio più andare via. Udii una risata calorosa e familiare e anche un invito a cena per una spaghettata improvvisata, accettai…
Come andò a finire? Che me ne portai dietro un bel po’, per l’esattezza riempii quel sacco di tela di iuta che portavo sempre in spalla insieme alla mia inseparabile armonica e ai pochi indumenti nel caso mi fosse venuta l’idea di dormire da qualche parte che non fosse casa mia. Anche sotto la volta celeste di quella serata in cui qualcuno dall’alto stava spargendo fluorescente polvere magica.
Erano le mie stelle.
                                                   Bice l’ammiratrice 

domenica 3 giugno 2012

Borse monile, Marina Suma e Simonetta Russotto

Marina Suma e Simonetta Russotto sono liete di presentarvi Le Borse Monile della collezione "Lanapesta" estate 2012.
Buon divertimento.







Ovviamente questa è solo una piccola parte della collezione.